Terza ed ultima parte del bilancio di questa prima parte di campionato 2011.
Dopo le riflessioni su squadre e piloti, ci avviamo alla fine della pausa estiva parlando del contorno: regolamenti, gomme e quant'altro.
Che la Formula Uno moderna fosse purtroppo uno sport in cerca d'autore si era capito oramai da diversi anni: stratagemmi al limite del paradossale per attirare spettatori (e sponsor), regole modificate a campionato in corsa, artifici tecnici impensabili e, su tutto, la ricerca spasmodica di un metodo per impedire alla squadra dominante di turno di non ammazzare il campionato.
Prima la Ferrari, nella cavalcata trionfale dell'epoca 2000-2004, oggi la Red Bull: è davvero giusto modificare le regole per andare contro un team di persone (ingegneri, piloti, tecnici) che lavorano duramente per raggiungere un obiettivo? Non ero d'accordo una decina d'anni fa, non lo sono adesso, anche se il bersaglio è cambiato: vincere e meritare un successo è sacrosanto, laddove i regolamenti sono rispettati.
Ma purtroppo in questa prima parte dell'anno la ricerca dello spettacolo a tutti i costi è sfociata persino nel ridicolo, con l'incertezza sull'utilizzo dei diffusori soffianti a Silverstone, il caos generale e l'incredibile decisione di rimandare l'applicazione della nuova regola al prossimo campionato (forse).
Cosa vuol dire un cambiamento del genere a mondiale iniziato? Significa dover modificare i proprio progetti, gli assetti, le telemetrie, gli approcci ai circuiti in maniera nettamente diversa, distruggendo o quasi il lavoro di sviluppo accumulato in mesi di lavoro al simulatore (visto che i test in pista sono cosa rara, altra faccenda dolente). Riscrivere una vettura dopo una simile modifica mette in crisi i piccoli team non sempre dotati delle migliori risorse, e sconvolge le carte in tavola ai big che tutto avevano puntato su questa o quell'altra soluzione tecnica.
Il concetto è sempre lo stesso: va bene proporre novità tecniche (anche per favorire lo spettacolo), ma a che pro se le prestazioni delle vetture non possono essere migliorate in sessioni di test apposite?
Come già da diverse stagioni,anche questa è stata condizionata, in negativo, dall'assenza delle prove durante l'anno...e si spera che il prossimo sia quello giusto per il ritorno di una pratica assolutamente necessaria!
Altro argomento fondamentale di questo 2011 sono le gomme: ci si aspettava un'influenza considerevole delle nuove coperture, e Pirelli non ha deluso le aspettative, fornendo pneumatici in grado di decidere spesso le sorti delle gare.
Mescole soft e super soft, colori differenti per ogni tipologia, regolamenti che hanno imposto molte soste ad ogni GP: finora si può dire che la casa italiana ha fornito un prodotto competitivo (tralasciando i fenomeni di degrado molto rapido, ma questo faceva parte delle linee guida imposte dalla federazione) anche se non sempre vedere qualcosa come 80 pit-stop ha giovato alle gare, almeno in termini di chiarezza per gli spettatori. Il giudizio globale, finora, non è negativo, ma sarebbe preferibile avere gomme più durevoli in modo da far decidere i duelli in pista e non sempre ai box.
Duelli che comunque non stanno mancando: i piloti dallo spirito indomito (come Hamilton, ad esempio) spesso è volentieri si lanciano all'attacco, sfruttando anche il DRS (che però fa sembrare tutto così pilotato, purtroppo), anche in condizioni critiche come quelle di umido in pista.
Tante cose da migliorare, quindi, ma non possiamo lamentarci: abbiamo visto gare belle e intense, soprattutto grazie al talento dei tanti campioni schierati in pista.
E la prossima gara, regina del campionato, di certo non mancherà: appuntamento a Spa domenica 28 agosto, e in questi giorni per rivivere le grandi emozioni di questo tracciato.
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