lunedì 12 settembre 2011

Monza e Spa, emozioni e suggestioni

Oggi in Formula 1 siamo abituati a piste anonime e così simili tra di loro, che non appena il Circus ritorna sui vecchi circuiti le emozioni in un lampo riemergono e impregnano le domeniche dei gran premi. 

E' accaduto due settimane fa a Spa Francorshamps, è successo di nuovo oggi a Monza. 
In Belgio e in Brianza le piste parlavano: i piloti chiedevano, loro rispondevano, in un dialogo armonioso e intenso, mai banale, sempre al limite. 
Piste spettacolari dove la leggenda rivive in ogni curva, dove anche i piloti più giovani sfoderano la grinta e il talento che altrove quasi si atrofizza. 



Il brivido dell'Eau Rouge e l'adrenalina della Parabolica hanno dimostrato quanto questa Formula 1 asettica abbia bisogno di tornare indietro su tantissimi aspetti, e i piloti hanno confermato ampiamente questa tesi. 

Sarà un caso che Vettel, Hamilton, Button, Alonso e non ultimo Michael Schumacher abbiano dato spettacolo in queste due ultime prove, infiammando il pubblico con entusiasmanti duelli e prestazioni al limite?

No, non è un caso se i veri campioni si siano esaltati tra la Ascari e il Radillon, solo per citare alcune curve mitiche. 

Due week end da incorniciare e da rispolverare quando la noia dei circuiti moderni tornerà a farla da padrone.

E, se è lecito, non è nemmeno un caso che due piloti in particolare abbiano dato il meglio di sè a Spa e Monza: Sebastian Vettel e Schumi, stessa bandiera e stessa fame di trionfi. 

Emoziona vedere il Kaiser lottare e rimontare dall'ultima alla quinta posizione in Belgio, dà i brividi vedere Sebastian condurre gare perfette nel tempio della F1. 

Dà nuova linfa il duello tra Hamilton e Schumi a Monza, mezza gara trascorsa attaccati, a contendersi una posizione, chiudendo traiettorie, staccando all'ultimo, correndo da soli in un autodromo che nel frattempo sta  ammirando, guarda caso, la cavalcata di Vettel. 

Fa battere il cuore sapere che Michael è ancora il Campione che nessuno ha dimenticato, come sentire suonare sul podio di Monza l'inno tedesco per un ragazzino che si commuove per il proprio trionfo e ne dedica un pezzetto all'Italia. 

Saranno le emozioni amplificate da un circuito che 10 anni prima aveva visto piangere lo stesso Schumi, e 5 anni fa il Kaiser abbracciare il successore Kimi (e un altro grandissimo, Kubica), ma oggi, forse più di altre volte, si è percepito quanto Michael e Sebastian abbiano in comune, al di là dei colori tedeschi. 

E allora godiamoci la poesia di questi due campioni, passato e presente, perchè questa storia ha tutta l'aria di diventare uno splendido remake

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